FRESCOBALDI, UIV: BENE COMUNITÀ SCIENTIFICA A TOLEDO SU CONSUMI MODERATI

 

UIV: FONDI PROMOZIONE ORIZZONTALE (176 MLN DI EURO) A RISCHIO PER VINO E CARNI ROSSE

 

(Roma, 20 ottobre 2023). Unione italiana vini (Uiv) esprime apprezzamento in merito a quanto emerso oggi a Toledo nel corso della giornata conclusiva del congresso scientifico “Lifestyle, diet, wine & health”. “Guardiamo con estremo interesse alla dichiarazione conclusiva “Lifestyle matters” – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – e alla comunità scientifica che ha discusso ed evidenziato l’importanza del consumo enologico moderato nell’ambito di uno stile di vita equilibrato e sano.  Si tratta – ha concluso – di una posizione purtroppo non recepita in ambito comunitario, dove tornano ad addensarsi nubi che vogliono il vino fortemente penalizzato nell’ambito dei prossimi programmi di promozione”.

Un primo allarme, rilevato da Uiv, è legato a vino e carni rosse, che tornano nel mirino della Commissione europea nel bando relativo alla Promozione orizzontale dei prodotti agricoli europei, per un valore complessivo di oltre 176 milioni di euro. il testo proposto dalla Dg Agri, al voto degli Stati membri il prossimo 25 ottobre, inserisce tra i criteri di premialità la compatibilità con documenti unionali, come il Farm to Fork e soprattutto il Beating Cancer plan (BECA), il discusso piano anticancro sottoscritto tra le polemiche 18 mesi fa. Un ritorno al passato – secondo Unione italiana vini –, in quanto la proposta di escludere di fatto il vino dalle graduatorie era stata approvata 2 anni fa, anche a causa del silenzio-assenso proprio dell’Italia. Uiv ritiene non si possa pregiudicare al vino – un comparto da 8 miliardi di euro l’anno di export – una chance promozionale importante come quella al voto e confida in una netta opposizione dell’Italia, come avvenuto con successo lo scorso anno. Una volta di più sta passando il concetto del vino come prodotto dannoso a prescindere dalle modalità di consumo, proprio il contrario di quanto stabilito oggi a Toledo.

La dichiarazione, che è stata sottoscritta da circa 30 scienziati presenti al congresso, riporta in particolare che “una dieta equilibrata come quella dello stile di vita mediterraneo, che include la moderazione in tutti gli aspetti della vita compreso il consumo di vino, è riconosciuta come un contributo positivo a uno stile di vita sostenibile e sano”.

Il manifesto sarà pubblicato sul sito del congresso: https://www.lifestylewine2023.com/

 

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Assaltati camion spagnoli in ingresso in Francia: vino versato per strada

Tensione nel sud della Francia dove ieri, 19 ottobre, un gruppo formato da centinaia viticoltori francesi del Midi ha organizzato un blocco stradale sull’autostrada A9, nei pressi del valico di frontiera di Le Boulou, nei Pirenei orientali, a sud di Perpignan, bloccando decine di camion spagnoli.
Presi d’assalto due camion che trasportavano vino: distrutte casse di Cava e versato per strada il vino rosso di un camion cisterna. I manifestanti chiedono che vengano fermate le importazioni di vino spagnolo in Francia, perché queste starebbero affossando le loro aziende.
Le immagini della protesta sono state pesto diffuse attraverso i social network e dalle televisioni.
Il settore vitivinicolo spagnolo ha subito condannato l’azione. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo Heraldo, Fernando Ezquerro, presidente dell’Interprofesional del Vino de España (OIVE), ha dichiarato che quanto avvenuto è un attacco al libero scambio che giunge oltretutto in un momento già delicato per tutto il settore primario spagnolo.

FEB

Dai Mercati, guerra del vino, OIVE

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Produzione UE, previsti 150 mhl per la campagna 2023/24 (-5%)

Nel più recente numero dello Short-term outlook for EU agricultural markets in 2023 & 2024 (Edition n. 37, Autum 2023), la Commissione Europea ha comunicato le sue prime previsioni per la produzione vinicola nei paesi dell’Unione nella campagna 2023/24.

Atteso un calo del 5% (quindi circa 10 milioni di ettolitri) rispetto alla campagna precedente, fino ad arrivare ad una produzione totale negli stati membri di circa 150 milioni di ettolitri, volume del 4,5% inferiore anche alla media quinquennale.

Maggiori protagonisti di questo calo sarebbero l’Italia (-12%) e la Spagna (-14%). In Italia i cali maggior nella produzione verrebbero dalle regioni centrali e meridionali, quindi Abruzzo, Puglia e Sicilia, per la quale è si attende una diminuzione di produzione fino al 40% sull’anno precedente.

Previsto invece un leggero incremento della produzione francese: +1% fino a 45 milioni di ettolitri.

Notevole incremento della produzione è atteso invece dai vigneti della Germania (+16%) e del Portogallo (+15%).

Ribadito nel rapporto il trend discendente nei consumi di vino nei paesi dell’Unione, soprattutto per i vini rossi (-1,5% su base annua), a causa dello spostamento delle preferenze dei consumatori – condizionate da un minor potere d’acquisto nel contesto inflattivo – verso altre bevande alcoliche, e in particolare verso la birra.

Previsioni di sostanziale stabilità per l’andamento della domanda internazionale di vino prodotto nell’Unione Europea, grazie soprattuto al potere degli spumanti. Tuttavia date le le forti esportazioni degli ultimi due anni, lo stock di vino europeo potrebbe essere ancora ampio in alcuni mercati di destinazione. La prevista diminuzione dei prezzi potrebbe aiutare il commercio estero dei vini UE, ma allo stesso tempo vi sarà una maggior concorrenza sui vini di fascia bassa e questo gioverebbe ai vini extracomunitari, soprattutto nel mercato del Regno Unito.

Sul lato importazioni di vino extracomunitario, la Commissione prevede una perdita di circa 6 milioni di ettolitri (-4,3% anno su anno e -18% sulla media quinquennale); prosegue dunque il trend discendente decennale anche per il vino in ingresso nei paesi comunitari.

Come risultato dei fattori sopra citati, si calcola che al 31 luglio 2024, data di fine della campagna in corso, il magazzino vinicolo europeo conterà circa 161 milioni di ettolitri (-5% vs media quinquennale dello stock a fine campagna). La diminuzione dello stock europeo deriverà anche dalle conseguenze della distillazione di crisi, che garantirà l’eliminazione di circa 3,75 milioni di ettolitri di eccedenze.

FEB

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Spagna, previsti 34,24 Mhl (-16,6%) per la campagna 2023/24

Il Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación spagnolo (Mapa) ha comunicato alla Commissione europea le stime di produzione vinicola per la campagna 2023/2024. La produzione prevista è di 34,24 milioni di ettolitri, circa il 16,63% in meno rispetto alla campagna precedete che totalizzò 41,1 milioni di ettolitri.

Come riportato da Alfredo Lopez de la La Semana Vitivinícola, che legge i dati del Mapa, il volume previsto è altresì inferiore del 20,63% (ovvero inferiore di 8,73 milioni di ettolitri) anche alla media quinquennale 2018-2022 (43,14 milioni di ettolitri). Si tratterete così  di una delle produzioni più basse registrate negli ultimi anni e la causa del decremento è stata individuata soprattutto nella siccità e nelle ondate di caldo della scorsa estate.

Scomponendo le previsioni di produzione per categoria, il 39,3% del totale (quasi 12,1 milioni di ettolitri) corrisponderebbe a vini a DOP; l’11,8% (ovvero quasi 3,63 Mhl) a vini IGP; il 22,2% (6,83 Mhl) ai vini varietali senza DOP/IGP. Il restante 26,7% (circa 8,22 Mhl) è previsto per gli altri vini senza indicazione geografica, gli ex “vini da tavola”.

Nel frattempo, lo scorso 11 ottobre, si è riunita in Spanga la ministeriale Mesa Sectorial del Vino (tavolo del vino) per esaminare la chiusura della campagna chiusasi lo scorso 31 luglio e le prospettive della nuova campagna. In questa occasione è stato valutato che la produzione stimata per la campagna in corso insieme alle giacenze determinano una disponibilità di vino per la nuova campagna pari a 67,3 milioni di ettolitri, la più piccola delle ultime sei campagne.

FEB

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A SETTEMBRE VENDITE IN GDO PER 2,1MLD DI EURO. VOLUMI A -3,4%

LIEVE MIGLIORAMENTO, MA CON LISTINI ALTI PREVALGONO ANCORA SCELTE “DIFENSIVE”

EXPORT: A LUGLIO -1,5% I VOLUMI E -1,2% I VALORI (4,5MLD DI EURO)

(Roma, 18 ottobre 2023). Lieve miglioramento delle vendite di vino nella Grande distribuzione italiana nei mesi estivi che portano il cumulato dei primi nove mesi di quest’anno, con un tendenziale in volume a -3,4% (nel semestre la perdita era del -3,9%) per un controvalore, sospinto dal caro prezzi, di 2,1 miliardi di euro che lascia la variazione a +3,4%. I vini fermi, rileva l’Osservatorio Uiv-ISMEA su base Ismea-Nielsen-IQ, segnano un -3,9% nei volumi (+2,6% i valori) mentre risale la tipologia spumanti, a +0,6% nelle quantità e a +6,2% nei valori (a 455 milioni di euro).

Secondo l’analisi dell’Osservatorio, permane un atteggiamento prudente dei consumatori tra gli scaffali, con acquisti “difensivi” che privilegiano i prodotti in promozione o alcune tipologie più convenienti a scapito di altre. È il caso degli spumanti low cost (“Charmat non Prosecco”, con 25 milioni di litri acquistate), che hanno ormai superato nelle vendite in volume anche il Prosecco Doc (24,8 milioni, comunque in risalita) e che si stanno sempre più affermando non più solo nei discount ma anche nei canali iper e super. Oppure denominazioni importanti come il Chianti Classico (volumi a -13,2%), o ancora il Prosecco Docg (-14,5%) che cedono quote a indicazioni geografiche o vini comuni che propongono prezzi più accessibili. Nel complesso, i listini rimangono alti (+7% sul pari periodo 2022) e non è un caso se in generale si assiste a una maggior tenuta delle vendite laddove i costi sono più limitati. Per esempio, osserva l’analisi, l’unico formato a crescere tra gli scaffali, per i vini a denominazione come per quelli comuni, è quello di plastica e bag in box che in media presentano un prezzo di 1,8 euro/litro. Tra le tipologie, in quantità fanno leggermente meglio della media (-3,9%) i vini bianchi (-3%), i rosati (-3,6%) mentre ancora in difficoltà risultano i rossi (-4,8%). Gli spumanti virano in positivo (+0,6%) ma la crescita riguarda, oltre all’Asti (+4,5%), solo i già citati “Charmat non Prosecco”, senza i quali anche il comparto bollicine pagherebbe un -3,6% nei volumi.

Nel segmento IG, ancora segni meno per le principali tipologie; tra i primi 10, solo il Vermentino di Sardegna, il Puglia Igp e il Cannonau in dinamica positiva (+4%, +2% e +3% rispettivamente in volume). Chianti in regressione (-4.4%), mentre migliora leggermente la situazione del Montepulciano d’Abruzzo, che da -14% di marzo è arrivato a -9% a giugno per risalire a -6.6% di settembre. In forte discesa il Nero d’Avola siciliano, a -12%, così come la pattuglia dei Salento Igt (-9%), i Lambruschi emiliani (-11%), le Bonarde oltrepadane (-15%) e il Verdicchio di Jesi (-18,9%). Tra i veneti, Valpolicella a -2% e Bardolino a -3.4%, mentre il Soave continua a essere positivo, chiudendo il conto dei nove mesi a +5%. Tra i canali, oltre la media il gap nei discount, specie per il segmento Dop e Igp (-6,8%), segno che le tensioni sul carrello della spesa sono maggiormente percepite dai consumatori.

A un mercato interno debole – conclude l’Osservatorio Uiv-ISMEA e ai costi produttivi ancora alti, non fanno da contraltare le esportazioni: il dato Istat di oggi sui primi 7 mesi dell’anno evidenzia infatti una contrazione tendenziale sia nei volumi (-1,5%) che nei valori (-1,2%, a 4,45 miliardi di euro). Un peggioramento anche rispetto all’export del semestre – che segnava rispettivamente -1,4% e -0,4% – per effetto delle difficoltà nell’extra-Ue (volumi a -8,5%) non del tutto controbilanciato dalla domanda comunitaria (+5,4%). Tra i prodotti, è forte la domanda di sfusi (+13,1%) mentre sono in contrazione sia gli spumanti (-3,2%) che i vini imbottigliati (-4,9%), dove pesano le forti difficoltà dei rossi (-10%).

 

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